Silene otites

Con gli insetti intrattiene relazioni del tutto particolari. Assieme all’orchidea Platanthera obtusata, è l’unica specie al mondo che viene impollinata dalle zanzare, follemente attratte dai suoi odori florali. Al contempo è l’unica pianta nutrice in Svizzera della rara falena Hadena irregularis, le cui larve si cibano dei fiori e frutti. Un dilemma per chi vorrebbe coltivare questa pianta minacciata per salvaguardare la biodiversità.

Polygala pedemontana

A livello di nomenclatura botanica la poligala piemontese è un vero rompicapo. Non è chiaro se si tratta di un nome da considerare accettato o piuttosto di un sinonimo. Dal punto di vista etimologico invece è tutto chiaro: Polygala pedemontana non vuol dire altro che “molto latte piemontese”.

Cytisus nigricans

Il citiso scuro è una delle numerose piante comunemente chiamate ginestre. Possiede la caratteristica peculiare di annerire quando viene seccata, in particolare durante la preparazione dei campioni d’erbario. Verosimilmente, investigando un individuo divenuto nero, a Linneo venne l’idea di chiamarlo così, il citiso annerente.

Peucedanum venetum

L’imperatoria veneta (Peucedanum venetum (Spreng.) W. D. J. Koch) appartiene a un illustre genere di piante medicinali, usate sin dall’antichità per trattare una grande varietà di affezioni. Di lei tuttavia si sa molto poco. Da qualche anno cresce abbondante al Sentiero di Gandria, ma in Svizzera è una pianta rara. È diffusa dai Pirenei all’Istria, lungo il bordo meridionale delle Alpi.

Erysimum rhaeticum

“La solita brassicacea gialla come ce n’è un’infinità”, si potrebbe giudicare con un po’ di sufficienza. Ma si peccherebbe di superficialità, poiché la violaciocca svizzera (Erysimum rhaeticum (Hornem.) DC.) ha carisma da vendere. Non solo è una specie endemica delle Alpi, presente solo in Francia, Svizzera, Italia e Austria, ma fa anche parte di uno fra i più attraenti generi della famiglia delle Brassicaceae.

Ononis pusilla

Pusillus significa minuscolo, ma anche umile e insignificante. Si direbbe che porti bene il suo nome l’Ononis pusilla L., visto che è alta solo qualche centimetro e, forse proprio per questo, non ha mai goduto dell’attenzione di molti scienziati dopo quella di Carlo Linneo che la descrisse nel lontano 1759. Di lei, purtroppo, sappiamo molto poco, se non il fatto che sia piuttosto rara alle nostre latitudini e diffusa solo sui calcari del Sottoceneri e del Vallese. Appartiene alla famiglia delle Fabaceae ovvero delle leguminose.

Il ciclamino

A fine estate, camminando nel bosco, è facile incontrare il ciclamino (Cyclamen purpurascens Mill.): la sua tipica corolla purpurea riflessa all’insù lo rende facilmente riconoscibile. Meno noto è il fatto che i suoi frutti maturino sotto terra, come quelli degli arachidi, e che la pianta possieda un tubero velenosissimo, le cui tossine, anche se presenti in concentrazioni minime, sono in grado di stordire i pesci. Non meno sorprendente, infine, è che faccia parte della stessa famiglia delle primule, le Primulacee.