Una ciliegia tira l’altra

È possibile leggere la storia di un paese attraverso le sue piante? Ne sono sempre più convinto. È certo che gli alberi da frutto sono un elemento così significativo, che rappresentano di per sé un ottimo tramite per stabilire, con chi se ne occupa, una relazione basata su un elemento vivo, di presenza ben radicata nel territorio.

La vigna e il salice

I primi tepori di fine inverno sollecitano la smania di iniziare i lavori in campagna che troverà debordante stimolo con l’ingrossare delle gemme e lo spuntare dei primi fiori. Le potature segnano sempre il primo approccio dell’anno con le coltivazioni. Inizialmente mi occupo della vigna e come prima cosa preparo i salici per legarla. 

Sul monte delle ciliege

Dopo la grande emozione che ci ha regalato la scoperta della pòm rose, Brè ci mostra un altro tesoro gelosamente conservato. Come sempre il tesoro non arriva da solo, ma accompagnato da storie di donne, uomini e di terra.

Quei frutti arancioni appesi ai rami coperti di neve

Quando arriva l’inverno e la maggior parte delle piante esce di scena, inizia la stagione dei cachi. Impossibile restare indifferenti di fronte alla loro bellezza, con quei frutti arancioni appesi ai rami coperti di neve.

Diario dei frutteti: il noce

Da quando è iniziata la mappatura degli alberi da frutto sul territorio di Lugano, sono stati diversi gli incontri con alberi di noci dalle caratteristiche singolari. Ci hanno segnalato, ad esempio, alberi dai frutti particolarmente grandi e dalla forma curiosa. Luigi, innestatore di Sonvico nato nel 1934, si ricorda di una pianta cresciuta all’imbocco del sentiero che scende al mulino: un albero ancora esistente che produce frutti enormi! Anche a Brè ci hanno segnalato alberi di noce speciali che producono frutti di dimensioni notevoli.