Odontites luteus

Lungo il Sentiero di Gandria, l’odontite giallo è uno degli ultimi fiori della stagione, sboccia fino a ottobre inoltrato. Pianta rara ed elusiva, è capace di parassitare le radici di altre specie, sottraendo loro linfa e nutrienti.

Artemisia campestris

Dragoncello, assenzio, abrotano e genepì sono tutte piante del genere Artemisia, che riunisce circa 400 specie. Molte furono usate sin dall’antichità come piante medicinali e alimentari. Lungo il sentiero di Gandria cresce l’artemisia campestre.

Melica ciliata

È una pianta poco esigente, addirittura remissiva. Per sfuggire alla concorrenza si accontenta, di buon grado, dei luoghi meno ambiti, delle fessure delle rocce e dei muretti, in attesa di qualche goccia di pioggia. Ma quando fiorisce prevarica su tutte le altre erbe, travolgendole con il candore sericeo delle sue appariscenti spighette.

Chrysopogon gryllus

Come i grilli da cui prende il nome, la trebbia maggiore ama i prati secchi. È infatti originaria dalle steppe della fascia arida della Siberia meridionale, e dalle nostre parti è specie caratteristica dei prati secchi insubrici.

Polygala pedemontana

A livello di nomenclatura botanica la poligala piemontese è un vero rompicapo. Non è chiaro se si tratta di un nome da considerare accettato o piuttosto di un sinonimo. Dal punto di vista etimologico invece è tutto chiaro: Polygala pedemontana non vuol dire altro che “molto latte piemontese”.

Calamintha nepeta

Come molte altre specie della famiglia delle Lamiaceae, anche la mentuccia comune è una pianta aromatica. Il suo profumo ricorda quello della menta, ma è più pungente e canforato, a metà strada tra la menta e l’origano. Raccolta in natura, è usata come condimento in numerosi piatti tipici dell’Italia centro-meridionale.

Cytisus nigricans

Il citiso scuro è una delle numerose piante comunemente chiamate ginestre. Possiede la caratteristica peculiare di annerire quando viene seccata, in particolare durante la preparazione dei campioni d’erbario. Verosimilmente, investigando un individuo divenuto nero, a Linneo venne l’idea di chiamarlo così, il citiso annerente.

Peucedanum cervaria

L’imperatoria cervaria non si pavoneggia, ma osservata bene svela una bellezza squisita. Non sorprende che questa pianta poco frequente sia stata riscoperta di recente come pianta ornamentale, per abbellire le bordure dei giardini naturali.

Iris germanica

Il giaggiolo paonazzo, le cui origini si perdono nel tempo, è un antico ibrido colturale, inselvatichito sulle rupi e nei prati secchi sin dal medioevo. Pianta magica, medicinale e ornamentale, fornisce anche preziosissimi ingredienti per l’industria dei profumi.

Euphorbia prostrata

L’euforbia prostrata  è piccola, ignorata e calpestata. Segnalata per la prima volta presso Lugano negli anni 1940, questa tenace piantina dell’America tropicale ha cominciato, a partire dal 2000, la sua corsa alla conquista dei selciati della Svizzera.