Odontites luteus

Lungo il Sentiero di Gandria, l’odontite giallo è uno degli ultimi fiori della stagione, sboccia fino a ottobre inoltrato. Pianta rara ed elusiva, è capace di parassitare le radici di altre specie, sottraendo loro linfa e nutrienti.

Chrysopogon gryllus

Come i grilli da cui prende il nome, la trebbia maggiore ama i prati secchi. È infatti originaria dalle steppe della fascia arida della Siberia meridionale, e dalle nostre parti è specie caratteristica dei prati secchi insubrici.

Silene otites

Con gli insetti intrattiene relazioni del tutto particolari. Assieme all’orchidea Platanthera obtusata, è l’unica specie al mondo che viene impollinata dalle zanzare, follemente attratte dai suoi odori florali. Al contempo è l’unica pianta nutrice in Svizzera della rara falena Hadena irregularis, le cui larve si cibano dei fiori e frutti. Un dilemma per chi vorrebbe coltivare questa pianta minacciata per salvaguardare la biodiversità.

Polygala pedemontana

A livello di nomenclatura botanica la poligala piemontese è un vero rompicapo. Non è chiaro se si tratta di un nome da considerare accettato o piuttosto di un sinonimo. Dal punto di vista etimologico invece è tutto chiaro: Polygala pedemontana non vuol dire altro che “molto latte piemontese”.

Peucedanum cervaria

L’imperatoria cervaria non si pavoneggia, ma osservata bene svela una bellezza squisita. Non sorprende che questa pianta poco frequente sia stata riscoperta di recente come pianta ornamentale, per abbellire le bordure dei giardini naturali.