Ci sono piante che viaggiano in prima classe e ci sono piante che fanno l’autostop. Sono le erbacce “esotiche”. Non le troviamo dai fioristi e dai vivaisti, le troviamo accanto ai binari del treno o vicino alle autostrade. È il caso della Plantago coronopus L.
Di lei conosciamo soprattutto i frutti uncinati che restano attaccati agli asciugamani dopo una giornata al mare. Ma non ne ricordiamo la pianta, forse perché è piccola, anzi, minima.
Guarda il video delle rondini (Hirundo rustica) di Gandria.
Sulle pendici del Monte San Salvatore troviamo la Stipa eriocaulis Borbás, l’erba delle steppe ventate dell’Asia.
Alle 14.30, in Piazza Manzoni, saranno premiati gli studenti della Scuola di Mezzana che hanno vinto il concorso per progettare l’orto.
Quando l’Acanthus mollis L. scappa dal giardino, non passa di certo inosservato. Con i suoi lunghi fusti fioriferi e le sue grandi foglie eleganti, sulle scarpate e ai bordi delle strade sembra a un principe che si dà alla vita semplice.
Presso gli antichi Romani era una pianta comune come lo è oggi per noi l’ortica. Di lei conosciamo il rametto usato per aromatizzare la grappa. Ma la sua storia è ben più lunga e affascinante.
Non sono appartamenti da affittare. O meglio, non sono appartamenti per umani, sono spazi per piante e animali. Quando ci sono, stiamo tutti meglio.