Gli ostrieti del Monte Generoso, del San Salvatore e del Monte Brè rappresentano il limite nord occidentale dell’areale di distribuzione naturale del carpino nero (Ostrya carpinifolia Scop.). Dal Ticino, la specie si estende fino al Caucaso, passando dall’Appennino alla penisola balcanica fino alla Turchia. Questi boschi, senza dubbio i più ricchi in specie del Ticino, erano un tempo favoriti dall’attività umana. Gestito a ceduo, il carpino nero forniva in abbondanza un ottimo legno combustibile.
Categoria: Sentiero di Gandria
Fatta eccezione per le barche via lago, il Sentiero di Gandria era un tempo il collegamento più diretto tra il villaggio di Gandria e Lugano. La sua particolare posizione geografica (affacciata a sud, a strapiombo sul lago) e la formazione calcarea su cui sorge, fanno dell’area un luogo unico in tutta la Svizzera, caratterizzato da una vegetazione tipica insubrica intercalata da specie di origine mediterranea. Per la sua bellezza paesaggistica e per la straordinarietà dei suoi contenuti naturalistici, con numerose piante e animali minacciati, la zona di Gandria e il suo Sentiero sono iscritti nell’inventario federale dei prati e pascoli secchi di importanza nazionale e nell’inventario federale dei paesaggi e dei monumenti naturali d’importanza nazionale. Tra i progetti in corso di Lugano al verde, la creazione della prima guida botanica del Sentiero è il più importante; dal 2015 pubblichiamo ciclicamente le schede delle piante in fiore che, insieme, scopriamo lungo il Sentiero.
Il dente di leone insubrico
Specie rara con areale di ripartizione ristretto, il Leontodon incanus subsp. tenuiflorus Schinz & R. Keller è diffuso soltanto lungo il bordo meridionale delle Alpi tra la Lombardia e il Goriziano in Slovenia. La Svizzera ha un’elevata responsabilità per la sua conservazione, in ragione delle popolazioni presenti sulle rocce calcaree del Sottoceneri, come ad esempio lungo il sentiero di Gandria, dove fiorisce a inizio primavera.
L’olmo campestre
È una pianta dal carattere pieno di contraddizioni: fruttifica ancor prima di mettere le foglie, tollera senza problemi lunghi periodi di siccità e mesi di inondazione, ha un legno molto duro ma è un pessimo combustibile, è molto longevo ma sensibile alla grafiosi, che lo condanna a sopravvivere sotto forma di cespuglio o giovane alberello, uccidendolo non appena raggiunge qualche metro di altezza. La presenza dell’olmo campestre (Ulmus minor) lungo il Sentiero di Gandria è un’ulteriore testimonianza della sorprendente diversità di specie legnose del luogo.
Veronica cymbalaria, una specie nuova per la Svizzera
Come ogni creatura che popola la terra, anche le piante migrano. A causa del clima sempre più mite, negli ultimi anni numerose specie mediterranee hanno raggiunto la Svizzera. Sul loro percorso alla conquista del nord, approdano dapprima in Ticino, dove trovano temperature sempre più favorevoli. Il primo ritrovamento in Ticino della veronica a foglie di cimbalaria, fiorellino comune lungo le coste mediterranee, è avvenuto proprio al Sentiero di Gandria, in primavera del 2019.
Il messaggero della primavera
Primo cespuglio indigeno a fiorire, il corniolo (Cornus mas L.) è considerato il messaggero della primavera. Accompagna l’essere umano dalla notte dei tempi, le prime tracce del suo uso in Europa risalgono infatti a 11’000 anni a.C.. Del corniolo si adoperava ogni parte: i fiori, le foglie, la corteccia ma soprattutto il legno e i frutti. Ad esempio, i contadini ticinesi, un tempo, utilizzavano il suo legno molto duro per fare i denti dei rastrelli e con le sue bacche, che maturano durante l’estate, facevano la marmellata.
Il polipodio sottile
A prima vista lo si confonde con il polipodio comune o felce dolce (Polypodium vulgare L.), specie a cui assomiglia molto e che è assai diffusa sul nostro territorio. Il Polypodium interjectum Shivas tuttavia è una felce molto più rara e, in tempi recenti, è stata segnalata in Ticino solo al Sasso di Gandria e nel basso Malcantone.
Vive di nulla, ma per sempre
Il semprevivo maggiore (Sempervivum tectorum L.) è una delle poche specie succulenti della Svizzera. Come i cactus, immagazzina l’acqua nei propri tessuti riuscendo così a sopravvivere a lunghi periodi di siccità. Usata sin dall’Antichità come pianta ornamentale, medicinale e magica, cura dalle affezioni cutanee e congiuntivali e, secondo le leggende, protegge dai fulmini i tetti sui quali cresce.
Attenzione caduta cactus
Vera e proprio icona del Sentiero di Gandria, il fico d’India di Engelmann (Opuntia engelmannii Salm-Dyck), illustra esemplarmente le condizioni ambientali estreme, quasi desertiche, che regnano in alcuni tratti del percorso. Introdotta parecchi decenni fa, questa specie di origine nord americana colonizza ormai una fetta importante del Sasso di Gandria.
Tamus communis
L’erba amata dagli ecologi
Agli occhi di un passeggiatore qualsiasi non è che un’erba come tante altre, eppure è una delle piante più rare del Sentiero di Gandria.