Già il suo nome, vulgare, lo precisa: dove cresce, il ligustro è uno degli arbusti più comuni. Eppure, malgrado questo appellativo che significa frequente o ordinario, è una pianta dalle peculiarità insolite.
Tag: lugano
Trifolium rubens
Con le sue eleganti foglioline allungate e le generose infiorescenze rosso porpora, il trifoglio rosseggiante (Trifolium rubens L.) è senza dubbio uno dei trifogli più belli della nostra flora. Come numerosi altri trifogli, è un’ottima pianta mellifera e foraggera e, a causa del contenuto in isoflavoni, anche un’interessante pianta medicinale.
Corniolo
Cornus mas L. (Cornaceae), cornà (DI), cornouiller (FR), cornelian (EN), cornejo macho (ES), Kornelkirsche (DE)
La roverella
Per molte culture europee la quercia era l’albero più sacro. I greci lo associavano a Zeus, i celti lo accomunavano alla verità e alla saggezza, i romani alla virtù e al coraggio. Per i germani era simbolo di pace, giustizia e resistenza e per gli slavi era l’albero di Perun, principale divinità del pantheon, e tutto quello che accadeva sotto la sua ombra accadeva sotto il dominio degli dei. Per tutte le culture, infine, la quercia simboleggia forza e eternità, l’anniversario di 80 anni di matrimonio, infatti, è chiamato “nozze di quercia”. Al Sentiero di Gandria abbonda la quercia pubescente, comunemente chiamata anche roverella (Quercus pubescens Willd.).
Quei frutti arancioni appesi ai rami coperti di neve
Quando arriva l’inverno e la maggior parte delle piante esce di scena, inizia la stagione dei cachi. Impossibile restare indifferenti di fronte alla loro bellezza, con quei frutti arancioni appesi ai rami coperti di neve.
Diario dei frutteti: il pesco della vigna
Ononis pusilla
Pusillus significa minuscolo, ma anche umile e insignificante. Si direbbe che porti bene il suo nome l’Ononis pusilla L., visto che è alta solo qualche centimetro e, forse proprio per questo, non ha mai goduto dell’attenzione di molti scienziati dopo quella di Carlo Linneo che la descrisse nel lontano 1759. Di lei, purtroppo, sappiamo molto poco, se non il fatto che sia piuttosto rara alle nostre latitudini e diffusa solo sui calcari del Sottoceneri e del Vallese. Appartiene alla famiglia delle Fabaceae ovvero delle leguminose.
Helianthemum nummularium
Dalla primavera fino in autunno inoltrato, il Sentiero di Gandria è costellato da numerosi fiorellini giallo oro dai petali stranamente stropicciati. È l’eliantemo maggiore (Helianthemum nummularium (L.) Miller), un cespuglio nano della famiglia del cisto, le Cistaceae. Se per i botanici sistematici è un grattacapo a causa delle numerose sottospecie descritte, per gli ungulati è una panacea: ne brucano in gran quantità per liberarsi dai parassiti.
Il ciclamino
A fine estate, camminando nel bosco, è facile incontrare il ciclamino (Cyclamen purpurascens Mill.): la sua tipica corolla purpurea riflessa all’insù lo rende facilmente riconoscibile. Meno noto è il fatto che i suoi frutti maturino sotto terra, come quelli degli arachidi, e che la pianta possieda un tubero velenosissimo, le cui tossine, anche se presenti in concentrazioni minime, sono in grado di stordire i pesci. Non meno sorprendente, infine, è che faccia parte della stessa famiglia delle primule, le Primulacee.
Mappatura delle antiche varietà di alberi da frutto
A poco più di un anno dal lancio del progetto, arrivano i primi risultati del censimento. Ma il lavoro non è ancora finito, abbiamo bisogno del tuo aiuto: possiedi o conosci un vecchio albero da frutto? Contattaci!