Euforbia cipressina

Al sopraggiungere dei primi caldi di inizio primavera, quando ricominciamo con le passeggiate in natura, l’euforbia cipressina (Euphorbia cyparissias L.) è un’accompagnatrice quasi costante, dalle pianure fino in altitudine. La sua presenza assai frequente nei prati magri, nei pascoli e sui bordi dei sentieri, le sue foglie lineari, quasi aghiformi, e l’apparire peculiare delle sue infiorescenze giallo-verdi ne fanno una specie facilmente riconoscibile a colpo d’occhio.

Saponaria ocymoides

I densi cuscinetti della Saponaria ocymoides L. sono inconfondibili quando, a primavera, l’esplosione dei suoi fiori rosa intenso invade le rocce. Più tardi nella stagione, passa per lo più inosservata a meno che, tra le sue piccole foglie ovali, non spunti qualche mazzetto di fiorellini tardivi. Prende il nome dal sapone a causa dell’alto contenuto di sostanze, le saponine, che producono schiuma se agitate in acqua e che possiedono un’attività detergente.

Prunus mahaleb

Nella cucina orientale è una pregiata spezia dall’aroma delicato, in frutticultura è usato come portainnesto per conferire resistenza e vigore al ciliegio, nel bosco attorno al Sentiero di Gandria testimonia, ancora un volta, la straordinaria ricchezza della flora legnosa del sito naturalistico.

Chamaerops humilis

Delle 2600 specie di palme diffuse in tutto il mondo, solo due sono europee, una di esse è la Chamaerops humilis, detta anche palma nana o palma di San Pietro. Tipico elemento della macchia mediterranea, è coltivata lungo il Sentiero di Gandria.

Campanula bononiensis

Per l’occhio profano è un fiore molto grazioso e molto comune. Per l’occhio esperto è un fiore raro che, ancora una volta, racconta la straordinarietà ecologica del Sentiero di Gandria.

La nuova gestione del Sentiero di Gandria

In questi giorni avranno inizio i primi lavori della nuova gestione del Sentiero di Gandria, studiata per salvaguardare le specie rare vegetali e animali che crescono sul sentiero e che ne fanno un luogo di valore naturalistico inestimabile.

L’ombelico di Venere

Tra le fessure del muro che costeggia la strada, in via Cortivo a Castagnola, si trova una vera e propria rarità: l’Umbilicus rupestris (Salisb.) Dandy, detto ombelico di Venere.