A pochi passi dal centro di Lugano, Pia Giorgetti, botanica del Museo cantonale di storia naturale, ha trovato una pianta molto rara per la Svizzera: l’Aristolochia rotunda.
Categoria: Natura in città
Diciamoci la verità, quando pensiamo alla città pensiamo al cemento e all’asfalto, non di certo alla natura. Eppure la città può fornire l’habitat ideale alla biodiversità. In una fessura del muro, sotto una tegola del tetto, in una crepa dell’asfalto: in modo del tutto inaspettato, nei luoghi apparentemente più inospitali, troviamo piante e animali che eroicamente sfidano l’ordine creato dall’uomo. Come dire che, alla fine, la natura vince sempre.
Le mele nella corte dei patrizi
Dal 4 al 6 ottobre, durante la Festa d’Autunno, il patio del Municipio accoglie le mele locali, risultato del lavoro di mappatura delle antiche varietà di alberi da frutto sul territorio di Lugano. L’evento è organizzato con l’Alberoteca di Muriel Hendrichs nell’ambito della Corte dei patrizi, la festa dei patriziati di Lugano.
L’arancio di Castagnola
Mela diacciata
Diario del frutteto: i fichi
Percorrendo il territorio di inizio autunno, non possiamo rimanere indifferenti al dolce profumo dei fichi maturi e al ronzio di api e insetti che lo accompagnano, desiderosi di vincerci sul tempo nella conquista dei frutti. Dobbiamo essere cauti nel raccogliere i nostri beniamini cercando di farci strada tra il mondo alato venuto a far riserva di zuccheri per l’inverno. Ci muoviamo di albero in albero, un po’ come fanno i nostri amici, restando meravigliati dalla diversità di frutti che ci offre il territorio.
Trachycarpus fortunei
Nell’immaginario svizzero il Ticino è terra di sole e di vacanze, l’inizio del meridione per chiunque provenga da oltralpe, in fuga dal freddo e dalla pioggia. La palma di Fortune è l’assoluto simbolo di questa rappresentazione, è talmente iconica che a nord la chiamano palma ticinese, quando in verità è cinese.
Morus alba
Chi non conosce il gelso, l’albero della seta, la cui sagoma capitozzata e i rami a ventaglio contraddistinguevano le campagne ticinesi. Nell’ottocento i contadini non potevano farne a meno, era più importante del melo e del noce, superato per rilevanza soltanto dal castagno. Oggi i gelsi sono spariti dai poderi di una volta, ma dopo oltre un secolo di coltivazione intensa sopravvive inselvatichito qua e là. Libero dalla potatura a capitozzo e quasi irriconoscibile, cresce lungo Sentiero di Gandria.
Ligustrum vulgare
Già il suo nome, vulgare, lo precisa: dove cresce, il ligustro è uno degli arbusti più comuni. Eppure, malgrado questo appellativo che significa frequente o ordinario, è una pianta dalle peculiarità insolite.