Il citiso scuro è una delle numerose piante comunemente chiamate ginestre. Possiede la caratteristica peculiare di annerire quando viene seccata, in particolare durante la preparazione dei campioni d’erbario. Verosimilmente, investigando un individuo divenuto nero, a Linneo venne l’idea di chiamarlo così, il citiso annerente.
Categoria: Sentiero di Gandria
Fatta eccezione per le barche via lago, il Sentiero di Gandria era un tempo il collegamento più diretto tra il villaggio di Gandria e Lugano. La sua particolare posizione geografica (affacciata a sud, a strapiombo sul lago) e la formazione calcarea su cui sorge, fanno dell’area un luogo unico in tutta la Svizzera, caratterizzato da una vegetazione tipica insubrica intercalata da specie di origine mediterranea. Per la sua bellezza paesaggistica e per la straordinarietà dei suoi contenuti naturalistici, con numerose piante e animali minacciati, la zona di Gandria e il suo Sentiero sono iscritti nell’inventario federale dei prati e pascoli secchi di importanza nazionale e nell’inventario federale dei paesaggi e dei monumenti naturali d’importanza nazionale. Tra i progetti in corso di Lugano al verde, la creazione della prima guida botanica del Sentiero è il più importante; dal 2015 pubblichiamo ciclicamente le schede delle piante in fiore che, insieme, scopriamo lungo il Sentiero.
Peucedanum cervaria
L’imperatoria cervaria non si pavoneggia, ma osservata bene svela una bellezza squisita. Non sorprende che questa pianta poco frequente sia stata riscoperta di recente come pianta ornamentale, per abbellire le bordure dei giardini naturali.
Iris germanica
Il giaggiolo paonazzo, le cui origini si perdono nel tempo, è un antico ibrido colturale, inselvatichito sulle rupi e nei prati secchi sin dal medioevo. Pianta magica, medicinale e ornamentale, fornisce anche preziosissimi ingredienti per l’industria dei profumi.
Euphorbia prostrata
L’euforbia prostrata è piccola, ignorata e calpestata. Segnalata per la prima volta presso Lugano negli anni 1940, questa tenace piantina dell’America tropicale ha cominciato, a partire dal 2000, la sua corsa alla conquista dei selciati della Svizzera.
Ruscus aculeatus
Pungitopo o agrifoglio? Nel linguaggio corrente è una confusione frequente, un po’ come prender l’abete per pino. A dire il vero la risposta è facile: pungitopo. Lo si infilava in buchi e fessure di dispense e cantine poiché i suoi rami allargati, coriacei e spinosi impedivano ai topi di penetrarvi.
Trachycarpus fortunei
Nell’immaginario svizzero il Ticino è terra di sole e di vacanze, l’inizio del meridione per chiunque provenga da oltralpe, in fuga dal freddo e dalla pioggia. La palma di Fortune è l’assoluto simbolo di questa rappresentazione, è talmente iconica che a nord la chiamano palma ticinese, quando in verità è cinese.
Rhamnus saxatilis
Arbusto spinoso di piccole dimensioni, il ranno spinello (Rhamnus saxatilis Jacq.) è assai raro dalle nostre parti. Siccome ama vivere fra le rocce calcaree dell’area mediterranea – il suo nome lo dimostra – trova, nelle rupi del Sentiero di Gandria, un habitat perfetto.
Morus alba
Chi non conosce il gelso, l’albero della seta, la cui sagoma capitozzata e i rami a ventaglio contraddistinguevano le campagne ticinesi. Nell’ottocento i contadini non potevano farne a meno, era più importante del melo e del noce, superato per rilevanza soltanto dal castagno. Oggi i gelsi sono spariti dai poderi di una volta, ma dopo oltre un secolo di coltivazione intensa sopravvive inselvatichito qua e là. Libero dalla potatura a capitozzo e quasi irriconoscibile, cresce lungo Sentiero di Gandria.
Ligustrum vulgare
Già il suo nome, vulgare, lo precisa: dove cresce, il ligustro è uno degli arbusti più comuni. Eppure, malgrado questo appellativo che significa frequente o ordinario, è una pianta dalle peculiarità insolite.
Peucedanum venetum
L’imperatoria veneta (Peucedanum venetum (Spreng.) W. D. J. Koch) appartiene a un illustre genere di piante medicinali, usate sin dall’antichità per trattare una grande varietà di affezioni. Di lei tuttavia si sa molto poco. Da qualche anno cresce abbondante al Sentiero di Gandria, ma in Svizzera è una pianta rara. È diffusa dai Pirenei all’Istria, lungo il bordo meridionale delle Alpi.