Il citiso scuro è una delle numerose piante comunemente chiamate ginestre. Possiede la caratteristica peculiare di annerire quando viene seccata, in particolare durante la preparazione dei campioni d’erbario. Verosimilmente, investigando un individuo divenuto nero, a Linneo venne l’idea di chiamarlo così, il citiso annerente.
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Peucedanum cervaria
L’imperatoria cervaria non si pavoneggia, ma osservata bene svela una bellezza squisita. Non sorprende che questa pianta poco frequente sia stata riscoperta di recente come pianta ornamentale, per abbellire le bordure dei giardini naturali.
Iris germanica
Il giaggiolo paonazzo, le cui origini si perdono nel tempo, è un antico ibrido colturale, inselvatichito sulle rupi e nei prati secchi sin dal medioevo. Pianta magica, medicinale e ornamentale, fornisce anche preziosissimi ingredienti per l’industria dei profumi.
Euphorbia prostrata
L’euforbia prostrata è piccola, ignorata e calpestata. Segnalata per la prima volta presso Lugano negli anni 1940, questa tenace piantina dell’America tropicale ha cominciato, a partire dal 2000, la sua corsa alla conquista dei selciati della Svizzera.
Ruscus aculeatus
Pungitopo o agrifoglio? Nel linguaggio corrente è una confusione frequente, un po’ come prender l’abete per pino. A dire il vero la risposta è facile: pungitopo. Lo si infilava in buchi e fessure di dispense e cantine poiché i suoi rami allargati, coriacei e spinosi impedivano ai topi di penetrarvi.
Trachycarpus fortunei
Nell’immaginario svizzero il Ticino è terra di sole e di vacanze, l’inizio del meridione per chiunque provenga da oltralpe, in fuga dal freddo e dalla pioggia. La palma di Fortune è l’assoluto simbolo di questa rappresentazione, è talmente iconica che a nord la chiamano palma ticinese, quando in verità è cinese.
Colutea arborescens
I legumi rigonfi simili a vesciche di pergamena danno alla colutea o vescicaria un aspetto straordinario. Si direbbe che sia una specie ornamentale esotica, ma invece è un arbusto autoctono che cresce spontaneo sui pendii aridi attorno a Gandria.
Rhamnus saxatilis
Arbusto spinoso di piccole dimensioni, il ranno spinello (Rhamnus saxatilis Jacq.) è assai raro dalle nostre parti. Siccome ama vivere fra le rocce calcaree dell’area mediterranea – il suo nome lo dimostra – trova, nelle rupi del Sentiero di Gandria, un habitat perfetto.
Morus alba
Chi non conosce il gelso, l’albero della seta, la cui sagoma capitozzata e i rami a ventaglio contraddistinguevano le campagne ticinesi. Nell’ottocento i contadini non potevano farne a meno, era più importante del melo e del noce, superato per rilevanza soltanto dal castagno. Oggi i gelsi sono spariti dai poderi di una volta, ma dopo oltre un secolo di coltivazione intensa sopravvive inselvatichito qua e là. Libero dalla potatura a capitozzo e quasi irriconoscibile, cresce lungo Sentiero di Gandria.
Ligustrum vulgare
Già il suo nome, vulgare, lo precisa: dove cresce, il ligustro è uno degli arbusti più comuni. Eppure, malgrado questo appellativo che significa frequente o ordinario, è una pianta dalle peculiarità insolite.