A pochi passi dal centro di Lugano, Pia Giorgetti, botanica del Museo cantonale di storia naturale, ha trovato una pianta molto rara per la Svizzera: l’Aristolochia rotunda.
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La Piccola flora raccontata dal suo autore
Dove presentare per la prima volta la Piccola flora del Sentiero di Gandria se non nel villaggio di Gandria? Giovedì 18 luglio alle 18:30, alla Bottega di Gandria, l’autore, Nicola Schoenenberger, racconterà il progetto che ha portato alla creazione del libro. Con Michele Foletti, sindaco di Lugano, e l’editore Fabio Casagrande.
L’autore della Piccola flora del Sentiero di Gandria
Ritrarre le piante in modo interessante per chiunque, sia per gli esperti sia per chi di botanica ne sa poco, non è un dono di tutti. Nicola Schoenenberger questo dono ce l’ha e l’ha messo a nostra disposizione. Per molti anni, su questo sito, ha raccontato le piante che crescono lungo il Sentiero di Gandria come se fossero buone amiche. Quelle storie botaniche sono diventate la Piccola flora del Sentiero di Gandria, ora in libreria.
La Piccola flora del Sentiero di Gandria è in libreria
Finalmente ci siamo: la prima guida botanica interamente dedicata al Sentiero di Gandria, a cura di Nicola Schoenenberger, è ora nelle librerie. 100 schede botaniche, 256 pagine accompagnate da fotografie a colori scattate sul posto dall’autore, un’introduzione che offre una visione inedita della straordinarietà del luogo. Il tutto in un libro tascabile e al contempo prezioso.
Odontites luteus
Lungo il Sentiero di Gandria, l’odontite giallo è uno degli ultimi fiori della stagione, sboccia fino a ottobre inoltrato. Pianta rara ed elusiva, è capace di parassitare le radici di altre specie, sottraendo loro linfa e nutrienti.
Artemisia campestris
Dragoncello, assenzio, abrotano e genepì sono tutte piante del genere Artemisia, che riunisce circa 400 specie. Molte furono usate sin dall’antichità come piante medicinali e alimentari. Lungo il sentiero di Gandria cresce l’artemisia campestre.
Melica ciliata
È una pianta poco esigente, addirittura remissiva. Per sfuggire alla concorrenza si accontenta, di buon grado, dei luoghi meno ambiti, delle fessure delle rocce e dei muretti, in attesa di qualche goccia di pioggia. Ma quando fiorisce prevarica su tutte le altre erbe, travolgendole con il candore sericeo delle sue appariscenti spighette.
Chrysopogon gryllus
Come i grilli da cui prende il nome, la trebbia maggiore ama i prati secchi. È infatti originaria dalle steppe della fascia arida della Siberia meridionale, e dalle nostre parti è specie caratteristica dei prati secchi insubrici.
Polygala pedemontana
A livello di nomenclatura botanica la poligala piemontese è un vero rompicapo. Non è chiaro se si tratta di un nome da considerare accettato o piuttosto di un sinonimo. Dal punto di vista etimologico invece è tutto chiaro: Polygala pedemontana non vuol dire altro che “molto latte piemontese”.
Calamintha nepeta
Come molte altre specie della famiglia delle Lamiaceae, anche la mentuccia comune è una pianta aromatica. Il suo profumo ricorda quello della menta, ma è più pungente e canforato, a metà strada tra la menta e l’origano. Raccolta in natura, è usata come condimento in numerosi piatti tipici dell’Italia centro-meridionale.